Analisi interessante sul movimento 15m a livello globale-teorico-concettuale.

Vale la pena…

http://www.comunismoecomunita.org/?p=2839

8 responses to “Analisi interessante sul movimento 15m a livello globale-teorico-concettuale.

  1. …Sinceramente mi chiedo a che cosa serve che dei vecchi più o meno (ex) militanti continuino a cercare di spiegare, giudicare, criticare qualcosa che non conoscono, che rimanendo seduti su una poltrona o dietro ad una cattedra, non potranno capire. Invece parlano, parlano, prevedono e continuano a scaldare la sedia invece di andare a sporcarsi il culo sedendosi per terra, ad una assemblea. Ma soprattutto, le analisi di questi personaggi sinceramente mi sembrano vuote e prive di interesse: credo sarebbe più interessante sapere cosa ne pensa il vecchio della polleria a l’ast a fianco di casa…

    G

  2. stanca dei soliti intellettuali che ,dall’alto del loro piedistallo, giuicano a posteriori e spiegano con arroganza come si sarebbe dovuto fare o come dovrebbe fare. fate e basta!
    lu

  3. Ognuno fa il suo mestiere, Preve il Filosofo, ma a 70 anni e con poca possibilità di movimento credo possa fare poco o nulla di diverso, critica l’articolo se non ti piace!

  4. Vi dico solo una cosa: provate a fare in un paesino di 5 mila abitanti, provate a capire in un paesino di 10mila abitanti, e poi ne riparliamo. Qui è piu’ facile, mi spiace, pure questo va tenuto in considerazione.

  5. Forse, se riesci ad essere più chiaro, capisco.

    Per questo portiamo avanti, rifacendoci alla categoria marxiana di Gemeinwesen, il Comunismo Comunitario!

  6. La mia era una critica legata alle critiche fatte da Collective a Preve. Nel senso, la sua posizione diciamo di intellettuale laureato in quello che vuole che gli da in automatico il titolo di aver ragione, quindi una visione verticistica, ha un senso solo per spiegare a quelli che non sono ancora entrati a far parte del processo partecipativo orizzontale delle assemblee.
    Preciso, stai parlando con gente che degli indignados sa qualcosa, perchè e’ dal 15 maggio che è presente in piazza a Barcellona senza mai allontarsene, che quindi ha maggior informazione dei fatti spagnoli di buonaparte dei critici-analitici-quelcazzochevogliono essere.

    Preciso: “La Spagna insegna. Indignati in piazza, e poi probabilmente vincerà Aznar, e farà un programma greco-portoghese di lacrime e sangue.”. Questa analisi vuol dire non conoscere la cultura politica spagnola, il funzionamento del voto politico spagnolo. E’ mera ingnoranza. In Spagna vige il voto di castigo, principalmente il voto di castigo maggioritario. In aggiunta il movimento no tocca le fasce borghesi della societá spagnola, che non sono state colpite dalla crisi, fasce che manipolano il voto tramite appunto la logica del castico.
    Sarebbe il caso di conoscere meglio la condizione attuale politica iberica, prima di parlarne.

    Aggiungo. Da qui, guardando il movimento in crescita, e vedendocome veniva copiato da tutte le parti del mondo (buonaparte dei traduttori di occupay wallstreet si chiamavano Antonio o Luis o Jorge, tipici nomi newyorkesi), ci si è resi conto come questo è un movimento ancora legato ai nazionalismi, ai problemi diretti e alle differenze culturali, e che non puo’ essere espropriato se non tramite slogan, ossia, togliendone la natura della forma. Infatti è nella forma la rivoluzione del movimento stesso, nella gestione orizzontale. Diventa quindi importante capire come mai ci sia stata mobilitazione in posti dove non c’era preparazione, non c’era lavoro assembleario, e perchè ne hanon preso nome.
    In primis perchè c’era la moda del movimento. E lo dico chiaramente. La logica di molti è stata “partecipano tutti, vuoi che gli ultimi pirla che non partecipino siamo noi?”
    Inoltre c’era solo una emozione di pancia, la stessa che domina i razzismi leghisti dei primi anni 90 per intenderci. Stessa logica, stessa critica, solo sottile la differenza della canalizzazione.
    Poi ci sono altre interessanti spiegazioni che sono state date da questa parte del movimento reale, un movimento che è dal 15 Maggio che è in azione, e sta per fare i suoi 6 mesi, mentre il movimento in italia non essendo incanalato gestito è in una fase acerba, insipida, insicura.

    Ora, tornando alla critica base.
    Un tempo, marx, quando parlava di qualcosa, portava dati numerici dello sfruttamento, oltre esempi. Quindi, per usare un termine wuminghiano “teneva il culo sulla strada”. L’impressinoe di chi parli del movimento 15m da parte degli stessi del movimento è una totale lontananza, una posizione lontana dal “culo sulla strada”. Risulta quindi una posizione, illuminata diciamo, verticistica, totalmente contraria alla logica orizzontale del movimento stesso.
    Quando a lulgio un compagno greco scrisse un manifesto intitolato “pensieri del compagno xxxkessisoklu sul 15m” venne criticato da tutti perchè la sua posizione era totalmente il contrario del movimento.

    Forse, e lo spero, capirai.

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